Biblioteca
La Biblioteca diocesana “Fonti” di Gubbio, dà il benvenuto nei suoi spazi a tutti gli utenti che per vari motivi decidano di utilizzare le sue strutture che si tratti di ricerca, studio o semplice lettura.
La biblioteca nasce per esigenze di divulgazione e promozione della lettura.
La Biblioteca è stata di recente rinnovata nella sua sede, nella struttura e nella organizzazione dei materiali conservati attraverso l’OPAC BeWeb nel 2012-2013. L’istituto, eretto con decreto vescovile, contiene la collezione della Biblioteca del Seminario e quella della Biblioteca del Capitolo della Cattedrale.
La Biblioteca vescovile di Gubbio è stata dedicata, per volontà unanime del Capitolo, alla famiglia Fonti o meglio Biscaccianti della Fonte perché molta parte del fondo antico appartiene a questo unico fondo librario donato alla Diocesi eugubina. È ubicata, assieme all’Archivio Diocesano, in adeguati ambienti al piano terra del Palazzo Vescovile. Il fondo più antico e cospicuo proviene dal Seminario. La consistenza libraria ammonta a circa 25.000 volumi. La maggior parte del materiale librario ha un valore storico, locale e regionale.
Si arricchisce di una fornita Emeroteca che raccoglie fra le tante testate, buona parte delle riviste storiche di Gubbio.
Perché Biblioteca Diocesana “Fonti”?
Si tratta del nome di una famiglia appartenente al patriziato eugubino. Il nome completo è “Biscaccianti della Fonte”.
Lo storico Oderigi Lucarelli nel suo Sommario alfabetico delle famiglie storiche di Gubbio annovera anche i Biscaccianti della Fonte. Riguardo alla loro illustre storia ricorda che i primi documenti in cui appare un membro del casato sono datati 1436 e parlano di Dragone Biscaccianti, capitano del Duca d’Urbino Oddantonio da Montefeltro. Egli ricorda poi un Agostino Nicolelli de Biscazzantibus, gonfaloniere nel 1441. Da lì vengono annoverati più di sessanta altri appartenenti alla stessa famiglia, che rivestirono la medesima carica a Gubbio. La famiglia Biscaccianti si divise in vari rami di cui i della Fonte furono il casato più longevo. Aveva in proprietà l’omonimo palazzo, dinanzi al quale era la fontana da cui forse i della Fonte derivarono il loro nome, non è chiaro il momento in cui il ramo della famiglia ha origine.
OPAC
L’OPAC è il catalogo informatizzato delle biblioteche che ha sostituito i vecchi cataloghi cartacei.
L’OPAC offre molte opportunità in più rispetto ai vecchi cataloghi a schede: fra i criteri di ricerca di solito ci sono l’autore, il titolo, il soggetto, la classificazione, l’ISBN, l’editore, la lingua, l’anno di pubblicazione e la parola chiave (campo ricerca libera);
si può filtrare la ricerca con vari criteri o sottocataloghi (ad esempio: Libro moderno, Libro antico, Audio-Video-PC, Grafica, Materiale sonoro e musicale); con la nascita del web dagli inizi degli anni ’90 con l’OPAC si possono ricercare libri anche da casa.
Compilando uno o più campi di ricerca, l’utente ottiene l’elenco delle notizie corrispondenti ai parametri di ricerca inseriti: da qui è possibile raffinare la ricerca inserendo ulteriori filtri, oppure esaminare in maniera analitica le informazioni recuperate e restituite in un formato sintetico (spesso una lista comprendente pochi campi principali, quali titolo, autore e anno). L’esame analitico dei record permette all’utente di esaminare l’intera descrizione bibliografica della notizia, e da qui navigare, attraverso i link interni, fra i vari campi della descrizione.
L’OPAC infine consente, a partire dalla notizia così recuperata, di visualizzare le sue localizzazioni, ossia le informazioni relative alla biblioteca che possiede quel documento e ai dati gestionali che ne permettono la richiesta (numero d’inventario, collocazione) oltre ad altre informazioni di servizio quali le condizioni di circolazione dell’opera (disponibile per il prestito, attualmente in prestito, ecc.).